18 Marzo 2021

Donne in gravidanza, in allattamento e alla ricerca di un figlio: vaccinazione COVID-19 sì o no?

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Le donne attualmente in gravidanza, in allattamento o che stanno cercando un figlio sia in modo naturale che con l’ausilio di trattamenti di PMA dovrebbero vaccinarsi contro il COVID-19?

In considerazione del piano vaccinale attuale che, dopo aver provveduto a dedicarsi alle fasce di popolazione più a rischio e al personale sanitario, si focalizza ora sui cittadini progressivamente più giovani, la chiarezza delle informazioni è essenziale per procedere a una scelta consapevole.

Le donne in gravidanza e allattamento che non presentano elevati fattori di rischio (sia per motivi professionali che di salute) non siano attualmente un target prioritario per la vaccinazione.

In termini pratici, questo significa che il loro rischio di contrarre il COVID-19 è essenzialmente analogo a quello della popolazione generale, e che la maggior parte delle malate presenteranno sintomi lievi o moderati: le statistiche ci dicono infatti che soltanto il 3% dei casi ha richiesto il ricovero in terapia intensiva, e che i casi di morte materna sono pari a zero.

Per quanto riguarda i dati relativi al vaccino anti-COVID, essi sono per il momento ancora molto limitati, specialmente in considerazione del fatto che le donne in allattamento o gravidanza non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer, BioNtech mRNA (Comirnaty) e Moderna. Pur non disponendo quindi di dati relativi alla sicurezza e all’efficacia dei vaccini per queste specifiche categorie di popolazione, abbiamo comunque a disposizione una serie di studi che non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che associno i vaccini a effetti avversi in gravidanza. Anche le evidenze di laboratorio su animali sembrerebbero confermare quest’assenza di rischio.

La vaccinazione anti COVID-19 non è obbligatoria ma volontaria. In considerazione delle caratteristiche del vaccino (mRNA) e del rischio di contrarre l’infezione da COVID-19, la vaccinazione è consigliabile per le donne ad alto rischio di esposizione al virus, per ragioni di occupazione professionale o per condizioni di salute che rischiano di portare a gravi complicanze.

Trattandosi di una scelta personale, continua il medico, la vaccinazione dovrebbe essere decisa in stretta consultazione con un operatore sanitario, dopo averne analizzati rischi e benefici.

Per quanto riguarda invece le donne in fase di allattamento, esse potranno sottoporsi al vaccino senza alcuna necessità di interrompere l’allattamento stesso.

E quelle che sono attualmente alla ricerca di una gravidanza, sia essa naturale che tramite trattamenti di procreazione medicalmente assistita?

Anche le donne che stanno cercando la gravidanza, sia in maniera naturale che attraverso trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita, rientrano nei casi prioritari solo in presenza di rischio elevato dovuto a condizioni di salute e lavoro e potrebbero essere candidate per la vaccinazione.

Se la gravidanza dovesse sopraggiungere dopo la vaccinazione, non ci sarebbe indicazione in favore dell’interruzione volontaria di gravidanza e, in caso la gravidanza venga scoperta tra la prima e la seconda dose del vaccino, è possibile rimandare quest’ultima dopo la conclusione della gravidanza, eccezion fatta per i soggetti ad altro rischio.

È importante sottolineare che il desiderio di raggiungere una gravidanza non dovrebbe interferire sulla scelta della donna di sottoporsi a vaccinazione, e nel caso di un trattamento di PMA, questo potrà semplicemente essere rimandato a seguito del secondo richiamo vaccinale.

Per limitare la diffusione del virus, rimane comunque di primaria importanza anche il rispetto delle altre misure preventive quali l’utilizzo dei DPI, il distanziamento fisico ed il lavaggio frequente delle mani.

Hai dubbi o hai bisogno di maggiori informazioni?