La menopausa non è soltanto un cambiamento fisiologico che interessa tutte le donne attorno ai cinquant’anni, ma anche una fase della vita importante che non dovrebbe necessariamente essere vissuta come l’inizio della terza età o, peggio ancora, della “vecchiaia”. Al contrario, può oggi essere interpretata come un momento per rivalutare le proprie priorità e prendersi cura di sé, tutelando la propria salute con un adeguato programma di prevenzione.
Si tratta di un cambiamento fisiologico e spontaneo nella vita della donna che comporta la definitiva cessazione dei cicli mestruali, con la perdita della produzione di ovociti, e quindi la definitiva perdita della fertilità. Questo accade mediamente a cinquant’anni, ma il range è variabile tra i quaranta e i cinquantanove. Si parla infatti di menopausa tardiva dopo i cinquantacinque anni di età.
Indubbiamente la durata della vita media è aumentata e oggi la menopausa rappresenta un terzo della vita di una donna. Per questo è importante prevenire e curare tutti i sintomi. Se prima questa fase era vissuta come una vergogna, adesso è invece considerata una parte della propria vita che non va sacrificata.
Vale inoltre la pena ricordare che la riserva ovarica – ossia il numero di ovociti – indica la capacità dell’ovaio di produrre gameti che possono essere fertilizzati e dare luogo a una gravidanza. C’è poi una differenza tra gameti maschili e femminili. Quelli maschili, gli spermatozoi, vengono creati dalla pubertà in continuazione, pertanto l’uomo è virtualmente sempre fertile, anche in età avanzata. Non è così per la donna: il patrimonio femminile è definito già prima della nascita.
Si parte da circa trecentomila follicoli primordiali che vengono consumati nel corso della vita della donna: alla prima mestruazione, nella pubertà, sono mediamente presenti 180mila follicoli; poi via via a ogni ciclo mestruale ne vengono consumati a centinaia, arrivando così a trentacinque anni con circa quindicimila follicoli rimasti. È un consumo costante che avviene ogni mese, indipendentemente dalla frequenza del ciclo mestruale, del numero di gravidanza, dall’assunzione della pillola.
Quando i follicoli sono finiti, arriva la menopausa.
Quando la menopausa non è fisiologica
Se tuttavia la menopausa fisiologica può e dovrebbe essere interpretata come uno stimolo ad avere ancora più cura della propria salute attraverso screening e controlli mirati, quella prematura o precoce – ossia che interessa le giovani donne – potrebbe invece interferire con il desiderio di maternità.
La menopausa prematura si verifica prima dei quarantacinque anni e questo accade nel 10% della popolazione femminile. Mentre la menopausa precoce interessa le donne sotto i quarant’anni e colpisce l’1% della popolazione. Nella vita della donna ci possono essere tante motivazioni per cui la menopausa si presenti prematuramente o precocemente, tutte legate ad un esaurimento precoce dell’attività ovarica. Il danno ovarico può essere legato a motivazioni genetiche, o a interventi chirurgici effettuati sull’ovaio per patologie benigne quali ad esempio l’endometriosi, oppure ad interventi di asportazione dell’ovaio.
Anche la chemioterapia per la cura delle neoplasie può danneggiare il patrimonio follicolare dell’ovaio. Altri fattori correlati ad un esaurimento ovarico prematuro sono rappresentati dal consumo di sostanze tossiche: chi fuma per esempio entra in menopausa con alcuni anni di anticipo.