Iniziai a apprezzare tutto quello che avevo nella mia vita: un marito adorabile, un lavoro interessante, amiche, salute… invece di piangere per quello che non avevo
Un po’ alla volta entrai in depressione. Non facevo niente. Ero concentrata sulla mia infertilità e non avevo energia per nient’altro. Sorridevo sempre meno, fino a che smisi completamente di farlo. Dormivo male, alcune notti le passavo in bianco. Facevo sogni strani dove comparivano sempre neonati che piangevano o che si facevano male davanti a me. Iniziai a smettere di parlare; tanto, non mi interessava niente. Non condividevo più il mio dolore, né le mie speranze, necessità o desideri con nessuno… neanche con mio marito. Le mie amiche e la mia famiglia avevano smesso di ascoltarmi ormai da tempo.
Entrai in un circolo vizioso in cui mi sentivo frustrata, delusa, irritabile… non smettevo di rimproverarmi per tutti, ed ero incapace di uscire da questo circolo perché continuavo a non ottenere quello che tanto desideravo.
Fu davvero difficile vivere con quei sentimenti. Senza dubbio, la cosa più difficile che ho vissuto durante l’intero trattamento. Qualcuna dirà che il dolore fisico delle iniezioni è intenso, ma in fondo poi sparisce dopo qualche minuto. La sofferenza psicologica, invece, persiste anche una volta finito il trattamento. Solo la speranza di cominciare di nuovo un trattamento permette di mantenere un po’ di dignità e autostima. Ma, come continuare a sentirsi orgogliosa, positiva, sicura di sé e fiduciosa nel futuro quando la gravidanza non arriva?
Un giorno capii che vivere circondata da sentimenti e pensieri negativi mi avrebbe fatto sentire costantemente male sia fisicamente che mentalmente. Allora, mi sforzai di credere che una gravidanza era possibile, che tutti ne siamo capaci, che quello era solo un contrattempo. Apprezzai tutto quello che avevo nella mia vita (un marito adorabile, un lavoro interessante, amiche, salute) invece di piangere per quello che non avevo. Decisi di essere fertile in un altro modo: creando, dando e aiutando gli altri. Vidi il fallimento come un trampolino verso un futuro migliore e non come qualcosa di definitivo. Mi prefissai obiettivi ambiziosi, questo mi dava la sensazione di essere in grado di realizzare un progetto difficile. Un po’ alla volta recuperai la fiducia in me stessa. Mi rispetto di nuovo. La mia mente è positiva. Sento che, grazie a questo nuovo punto di vista, mi arriverà prima quello che ho sempre desiderato…
Frédérique Vincent
Dopo aver terminato gli studi, Frédérique Vincent fa la valigia e va in Inghilterra. Lì conosce il suo futuro marito. Si sposano nel 2008. I mesi e gli anni passano molto veloci senza che arrivi una gravidanza. All’inizio non importa: sono molto occupati con il loro tempo libero, lo sport e i viaggi. Poi però, il desiderio di avere un figlio diventa un’ossessione. Quando inizia il trattamento di fertilità, decide di iniziare a scrivere il suo diario di donna infertile. Molto velocemente, le persone a lei vicine la incitano a continuare a dare la sua testimonianza… Oggi è madre di tre bambini e autrice di La promesse du mois, libro testimonianza dell’infertilità.