3 Novembre 2023

Epigenetica e ovodonazione: qual è il legame?

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Con “ovodonazione” ci si riferisce spesso a una tecnica di PMA chiamata fecondazione in vitro eterologa con ovociti di donatrice. In sintesi, attraverso l’ovodonazione le donne che non possono utilizzare i propri ovociti per ottenere una gravidanza ricorrono a quelli provenienti da una donatrice esterna alla coppia.

L’epigenetica è invece la branca della genetica che analizza come l’età e l’esposizione a fattori ambientali quali dieta, attività fisica o agenti fisici e chimici possono influenzare o modificare l’espressione dei geni. Si concentra quindi sui cambiamenti ereditabili nell’espressione dei geni che non comportano alterazioni nella sequenza del DNA.

 

C’è un legame tra ovodonazione ed epigenetica: ecco perché i bebè somigliano alle loro mamme

Esiste un legame tra ovodonazione ed epigenetica? O, in parole più semplici, i bebè nati da ovodonazione possono somigliare alle loro mamme?

La risposta è sì: è oggi noto che l’epigenetica influenza fortemente lo sviluppo del feto già dalle primissime fasi embrionarie, durante le quali prende il via un fitto interscambio di fattori biochimici con l’endometrio materno. Questo scambio avviene mediante le microvescicole e gli esosomi, che contengono RNA, DNA, lipidi e proteine e una grande quantità di micro-RNA.

I micro-RNA sono piccole molecole endogene di RNA attraverso le quali l’endometrio materno regola lo sviluppo dell’embrione. Acquisendo queste molecole, che si uniscono al suo RNA, il feto modifica quindi la sua trascrizione genetica. Ciò significa che il codice genetico del bambino includerà sia l’informazione genetica della donatrice di ovociti che quella della mamma (oltre naturalmente ai geni del papà).

Si tratta di una scoperta molto importante, specialmente se si considera che alcune donne che ricorrono all’ovodonazione potrebbero sentirsi almeno in parte escluse dal processo e temere che il bebè non rechi nessuna somiglianza con loro. La scienza conferma invece che non è affatto così, perché l’utero della mamma contribuisce in modo cruciale all’espressione del DNA dell’embrione grazie ai meccanismi epigenetici e, di riflesso, allo sviluppo del feto. 

 

Nell’ovodonazione, l’epigenetica crea un legame tra mamma e bebè già durante lo sviluppo del feto

È fondamentale che le coppie che affrontano un percorso di procreazione medicalmente assistita con la tecnica della fecondazione eterologa con ovociti di donatrice conoscano il legame profondo che, grazie ai meccanismi dell’epigenetica, si crea a livello cellulare anche nelle metodiche di ovodonazione.

La relazione tra la blastocisti impiantata e l’utero della futura mamma modifica, di fatto, l’imprinting originario dell’ovocita della donatrice. In termini pratici, ciò significa che anche in assenza di legame biologico tra madre e bebè,  l’esperienza stessa della gravidanza avrà un impatto notevole sia sulla futura mamma che sul bebè che nascerà.

Questa forma di comunicazione bidirezionale è la ragione per cui molti neonati nati grazie all’ovodonazione somigliano alle loro madri, e per cui le mamme che si sottopongono a un trattamento di PMA con donazione di ovociti sentono il bimbo come proprio, esattamente come accade nelle gravidanze ottenute in modo naturale.

In Eugin è possibile sottoporsi a riproduzione assistita eterologa laddove le tecniche di PMA omologa non possano essere applicate o non abbiano avuto successo. Si ricorre all’ovodonazione in presenza di particolari condizioni a carico delle ovaie o dopo diversi tentativi falliti di fecondazione assistita utilizzando ovociti propri. La fecondazione in vitro eterologa con ovociti di donatrice, una tecnica che prende il nome di ICSI, è favorita anche in caso di malattie genetiche, anomalie cromosomiche o patologie che abbiano come controindicazione la stimolazione ovarica.

Puoi approfondire il percorso alla pagina dedicata, e scoprire tutti i dettagli in merito alla Garanzia 2 Blastocisti, che assicura la disponibilità di due blastocisti per l’esecuzione di almeno due tentativi di trasferimento embrionario.

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