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Ottenere un campione di seme è un processo semplice, non invasivo e rapido che si rivela necessario per eseguire diversi test diagnostici nell’ambito della PMA. Uno di questi è lo spermiogramma – un’analisi conosciuta anche con i nomi di “coltura seminale” o “coltura di spermatozoi”.
Ovviamente, la raccolta di liquido seminale è anche uno step fondamentale in diversi trattamenti di procreazione medicalmente assistita.
Ma come funziona uno spermiogramma?
Lo spermiogramma: per l’analisi della qualità, quantità e morfologia degli spermatozoi
Prima di iniziare un trattamento di riproduzione assistita, alle coppie verrà chiesto di presentare una serie di esami clinici. Uno dei più comuni – nonché uno tra i primi richiesti – è lo spermiogramma: un’analisi della qualità, quantità e forma degli spermatozoi essenziale per valutare la fertilità maschile.
I parametri macroscopici che lo spermiogramma prende in considerazione sono i seguenti:
- Volume del liquido seminale: che risulta dall’unione del secreto delle ghiandole dell’apparato genitale maschile. Viene considerato normale quando si attesta tra 1,5 e 5 ml. Nel caso in cui lo spermiogramma evidenzi un volume del liquido seminale inferiore all’1,5 ml si parlerà di ipoposia, che potrebbe indicare una parziale ostruzione dei dotti deferenti o, in alternativa, una limitata risposta simpatica. Nel caso in cui il volume sia superiore ai 5 ml si parlerà invece di iperposia, talvolta causata da patologie infiammatorie.
- pH: il liquido seminale è per sua natura basico, con un pH oscillante tra 7,5 e 8. Laddove lo spermiogramma evidenzi valori più bassi il medico dovrà indagare la possibile mancanza di secreto prostatico, mentre valori più alti potrebbero nuovamente essere legati a uno stato infiammatorio.
- Fluidificazione: a seguito dell’eiaculazione, il liquido seminale coagula per un breve periodo al fine di permettere il passaggio degli spermatozoi nel muco cervicale. Dai 5 ai 25 minuti dopo, torna a uno stato liquido a seguito dell’intervento degli enzimi prostatici. Lo spermiogramma ha il compito di analizzare la corretta fluidificazione dello sperma e di individuare eventuali problematiche, come la possibile ostruzione del dotto (in caso di assenza di coaguli) o la presenza di stati infiammatori (in caso di eccesso di coaguli).
- Aspetto: lo spermiogramma analizza anche l’aspetto del liquido seminale, che in condizioni ottimali dovrebbe essere trasparente, lattiginoso o grigiastro. Un’eccessiva trasparenza potrebbe indicare un numero limitato di spermatozoi, mentre un colore rossastro o giallastro potrebbe segnalare la presenza di sangue o leucociti nel seme.
- Viscosità: è considerata normale se le gocce di seme cadono una a una. Diversamente, un eccesso di viscosità potrebbe indicare uno stato di alterazione a livello delle ghiandole accessorie o la presenza di una patologia infiammatoria.
Per quanto riguarda invece i parametri microscopici analizzati durante lo spermiogramma, sono i seguenti:
- Concentrazione degli spermatozoi: è considerato normale quando è superiore a 20 milioni per millilitro. Nel caso la concentrazione sia inferiore ai 15 milioni per millilitro si parlerà di oligospermia, che verrà ritenuta grave nel caso in cui questo valore scendesse al di sotto dei 5 milioni. L’azoospermia è invece la totale assenza di spermatozoi nel liquido seminale.
- Mobilità degli spermatozoi: chiamata anche motilità, identifica la capacità dello spermatozoo di risalire le vie genitali femminili per dare il via alla fecondazione. Lo spermiogramma si concentra in particolare su un numero non inferiore ai duecento spermatozoi caratterizzati da movimento flagellare. Si parla di astenozoospermia nel caso in cui meno del 32% di questo campione non presenti motilità progressiva.
- Morfologia degli spermatozoi: ossia la forma degli spermatozoi, che sono composti da testa, collo e coda. In condizioni normali, uno spermatozoo presenta una testa liscia e ovale di 3-5 μm di lunghezza e 2-3 μm di larghezza.
Lo spermiogramma permette infine di identificare la presenza di eventuali infiammazioni o infezioni a carico del tratto genitale maschile.

Spermiogramma: come si fa?
Per effettuare uno spermiogramma sarà necessario fornire un campione di seme: in teoria una cosa semplice, ma che talvolta può generare nel paziente un certo disagio.
In Eugin, il partner maschile consegna di norma il campione di liquido seminale durante la prima visita così da permettere all’équipe medica potrà valutare la situazione e stabilire quale sia il trattamento di PMA più adeguato per ogni singolo caso.
“Cosa devo fare prima di raccogliere un campione seminale?” è probabilmente una delle domande più frequenti che ci sentiamo rivolgere come specialisti della riproduzione assistita.
Suggeriamo di solito di mantenersi in uno stato di astinenza sessuale per 3-5 giorni prima del prelievo, poiché periodi di astinenza più lunghi o più corti potrebbero alterare la qualità del campione e portare ad una diagnosi errata.
Il campione di seme si ottiene mediante masturbazione, previo accurato lavaggio di mani e genitali, e in un contesto di comfort e serenità emotiva. Il liquido seminale verrà raccolto in un contenitore sterile appositamente fornito e sarà poi consegnato ai nostri laboratori entro un tempo massimo di un’ora per procedere alle analisi.


