15 Novembre 2022

ICSI: che cos’è?

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ICSI è un acronimo inglese che significa “IntraCytoplasmic Sperm Injection” e che, in italiano, può essere tradotto come “Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi”.

Si tratta di una tecnica di fecondazione medicalmente assistita che comporta l’introduzione di uno spermatozoo all’interno dell’ovocita così da facilitarne la fecondazione. Tale processo viene eseguito in laboratorio: siamo quindi di fronte a una tecnica di inseminazione cosiddetta “in vitro”.

Più nello specifico, la ICSI rientra nelle procedure di fecondazione in vitro omologhe di secondo livello, ossia che implicano l’impiego dei gameti della coppia e il prelievo degli ovociti, cui seguirà la fecondazione artificiale e il successivo trasferimento degli embrioni nell’utero della partner femminile.

Ad oggi, la ICSI rappresenta la tecnica di procreazione medicalmente assistita più utilizzata per trattare i problemi della fertilità di origine maschile legati alla motilità degli spermatozoi. La sua caratteristica principale è quella di prevedere l’iniezione di un singolo spermatozoo direttamente in un singolo ovocita che, una volta fecondato, darà origine al nuovo individuo: il cosiddetto zigote.

Lo zigote si trasformerà poi in embrione a seguito di alcune ulteriori divisioni cellulari, e soltanto a questo particolare stadio dello sviluppo si procederà al suo trasferimento nell’utero della paziente. Da quel momento in poi, la gravidanza potrà procedere esattamente come avverrebbe nel caso di un concepimento naturale.

Quando la ICSI potrebbe essere la soluzione per ottenere una gravidanza

Come accennato, la ICSI è la tecnica di procreazione medicalmente assistita spesso favorita quando il partner maschile della coppia presenta problematiche di motilità a carico degli spermatozoi. Tuttavia, questa procedura è indicata anche in altre casistiche, come ad esempio nell’evenienza in cui il numero degli spermatozoi sia limitato o questi mostrino una morfologia anomala.

Può inoltre essere suggerita per uomini che in passato si sono sottoposti a vasectomia oppure che hanno riscontrato ripetuti insuccessi con altre procedure di PMA. E ancora, la ICSI si rivela una strada potenzialmente da percorrere nel caso di pazienti che sono stati sottoposti a trattamenti chemioterapici o radioterapici, che soffrono di eiaculazione retrograda o nei casi in cui è necessario ottenere spermatozoi tramite biopsia testicolare.

Generalmente, la ICSI è una procedura di procreazione medicalmente assistita con ottimi tassi di gravidanza, e quindi caratterizzata da soddisfacenti percentuali di successo: non a caso, è applicata in più dell’80% dei trattamenti di fecondazione in vitro.

Come avviene la procedura ICSI nelle cliniche Eugin

In Eugin, realizziamo la procedura ICSI seguendo fasi ben definite:

  1. Controllo e stimolazione delle ovaie: la preparazione delle ovaie avviene attraverso la somministrazione di ormoni che stimolano le gonadi. Successivamente, si procede al controllo dello sviluppo dei follicoli con l’ausilio di ecografie per monitorarne la crescita.
  2. Prelievo degli spermatozoi: gli spermatozoi vengono prelevati mediante masturbazione e, in laboratorio, solo gli spermatozoi con carattestiche morfologiche e funzionali idonee saranno selezionati.
  3. Prelievo degli ovociti e fecondazione in vitro: gli ovociti vengono prelevati tramite aspirazione e successivamente conservati in un mezzo di cultura. Contestualmente, in laboratorio avviene la preparazione del liquido seminale e si procede con la microiniezione dello spermatozoo. Circa ventiquattr’ore dopo, il biologo verifica quanti ovociti mostrano i segni dell’avvenuta fecondazione e si da inizio alla coltura dell’embrione.
  4. Coltura degli embrioni: può durare fino a sei giorni dalla fecondazione. Gli zigoti (ossia gli ovociti fecondati) vengono conservati in laboratorio a una temperatura e atmosfera controllate, in incubatori di ultima generazione che sfruttano la tecnologia Time Lapse. Questi incubatori mantengono le condizioni fisiche e atmosferiche necessarie allo sviluppo cellulare degli embrioni e permettono inoltre di ottenerne immagini ogni dieci minuti. In tal modo è possibile mantenere un controllo costante del processo e verificare che lo sviluppo embrionale stia avvenendo correttamente.
  5. Trasferimento degli embrioni nell’utero: a seguito della selezione degli embrioni che presentano le migliori caratteristiche di sviluppo, questi vengono depositati all’interno dell’utero – e più precisamente nell’endometrio – con l’ausilio di un sottile catetere. Si tratta di un’operazione semplice, sicura e non invasiva, che non richiede anestesia per la paziente.
  6. Crioconservazione: come accennato in precedenza, gli embrioni eventualmente in surplus perché non trasferiti vengono conservati in azoto liquido (vitrificazione) e stoccati nella banca degli embrioni. Saranno a disposizione della paziente per eventuali trasferimenti successivi.

Per scoprire di più sull’ICSI o per parlare delle tue prospettive di ottenere una gravidanza con l’aiuto della procreazione medicalmente assistita, puoi metterti in contatto in ogni momento con una delle cliniche Eugin.

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