Nei cicli di riproduzione assistita, benché ciò venga limitato al minimo indispensabile, talvolta è necessario congelare gli embrioni di una coppia per tentativi futuri. In questi casi, è possibile ricorrere alla crioconservazione delle blastocisti (ovvero un embrione in uno stadio di sviluppo pari a 5/6 giorni).

I requisiti che gli embrioni devono presentare per poter essere congelati sono molto rigidi poiché i processi di congelamento e scongelamento possono danneggiare le blastocisti. Tale processo non modifica, né altera la qualità degli embrioni crioconservati.

La tecnica della vitrificazione degli ovociti ha aumentato in modo esponenziale il numero di embrioni idonei rispetto a quelli trasferiti “in fresco”, poiché questa tecnica di congelamento è molto poco aggressiva per gli embrioni (rispetto alle antiche tecniche di congelamento lento), e ciò permette di ottenere tassi di sopravvivenza e gestazione molto alti.

Il trasferimento di embrioni congelati può essere realizzato fino al limite massimo di 50 anni. Le pazienti che dispongono di embrioni vetrificati vengono contattate ogni due anni per confermare se vogliono continuare a conservare i propri embrioni congelati per un nuovo tentativo.

Gli embrioni appartengono a loro e missione della clinica è di assicurarne la custodia.

In quali occasioni si possono congelare gli embrioni avanzati da un ciclo fresco?

Il congelamento di embrioni avanzati da un ciclo fresco dipenderà dal risultato del ciclo stesso, in base al quale si valuterà la necessità di congelare embrioni sovrannumerari.

Lasciamo gli embrioni eccedenti in un terreno di coltura per controllarne l’evoluzione, affinché i biologi possano stabilire se possano essere congelati o meno.

I criteri di congelamento sono diversi da quelli applicati per valutare il trasferimento di embrioni freschi: devono soddisfare dei requisiti molto specifici, poiché il congelamento e lo scongelamento sono processi potenzialmente aggressivi per gli embrioni.

Se congelassimo tutti gli embrioni eccedenti, i tassi di cancellazione di un trasferimento successivo dopo lo scongelamento sarebbero molto alti, pertanto non possiamo congelare tutti gli embrioni che rimangono in laboratorio dopo il trasferimento in fresco. Nonostante queste precauzioni, c’è una percentuale di annullamento di criotransfer dopo lo scongelamento e il periodo di riadattamento nel terreno di coltura pari all’8%.

C’è una relazione tra il congelamento di embrioni e la gravidanza degli embrioni trasferiti in fresco dello stesso ciclo?

Per gli embrioni è più difficile svilupparsi in laboratorio che nell’utero della madre.

Secondo gli studi realizzati, non c’è una connessione logica tra il fatto di congelare embrioni e quello di rimanere incinta dopo il trasferimento in fresco. Pertanto, che tu rimanga incinta o viceversa non dipende dal fatto di non poter congelare una parte degli embrioni eccedenti.

Quanto a lungo si conservano le blastocisti congelate?

Il limite stabilito dalla clinica per realizzare tecniche di riproduzione assistita è fino ai 50 anni.

Ti chiederemo regolarmente (ogni 2 anni) se desideri conservare i tuoi embrioni congelati per effettuare un nuovo tentativo. Non c’è nessun obbligo: le blastocisti vengono mantenute presso la clinica e ti appartengono.

Ricorda inoltre che il periodo di congelamento non altera la qualità degli embrioni criopreservati.