L’ovodonazione è la donazione anonima, altruista e disinteressata degli ovociti di una donna ad un’altra, affinché quest’ultima possa avere figli.
Il Programma EUDONA è una iniziativa privata che ha l’ambizione di aiutare quelle donne che desiderino diventare donatrici di ovociti, che saranno utilizzati da donne che non ne abbiano di propri.
- Cos’è la donazione di ovociti?
- Chi ha bisogno di una donazione di ovociti?
- Chi sono le donne che non dispongono di ovociti?
- In quali casi una donna non può più utilizzare i suoi ovociti?
- Procedimento per l’ovodonazione
- La donatrice di ovociti
- La beneficiaria dell’ovodonazione
- Come si utilizzano gli ovociti donati?
- Come si può diventare donatrice?
- Benefici dell’ovodonazione
- Donazione degli ovociti e solidarietà
Cos’é la donazione di ovociti?
Una donna produce naturalmente ogni mese un ovulo maturo. Se verrà fecondato diverrà un embrione che si svilupperà poi durante la gravidanza. Se non sarà fecondato, andrà perduto durante le mestruazioni.
Una donna sana dispone al momento della nascita di circa 400.000 ovociti nelle sue ovaie. Questi ovociti costituiscono la forma non matura dei futuri ovociti. Durante tutto il periodo della sua fertilità, soltanto 1 ogni mille ovociti (non più di 400) potrà maturare completamente ed avere la possibilità di essere fecondato.
Ogni mese, sono diversi gli ovociti che avviano allo stesso tempo il loro sviluppo che culminerà il giorno dell’ovulazione. Tuttavia, sarà soltanto solo uno di loro diventerà che diventerà un ovulo maturo, mentre gli altri si atrofizzeranno e perderanno ogni utilità. Attraverso questo processo, l’organismo della donna si prepara alla gravidanza, se questa è la sua aspirazione. Diversamente, anche quest’ovulo diventa inutile e sarà eliminato con l’emorragia mestruale.
La donazione degli ovociti è definita come la cessione (anonima, gratuita e altruista) di alcuni ovociti di una donna affinché un’altra possa avere un figlio. Questi ovociti derivano dalla riserva naturale che esiste nelle ovaie e che, generalmente, mai sarà interamente utilizzata.
Perciò, sebbene sia una donazione di qualcosa che appartenga alla persona, la donazione degli ovociti in sé non si configura come la perdita definitiva di qualcosa di irrecuperabile. Si può affermare che è un modo per dare la possibilità a qualcuno di usufruire degli ovociti che una donna non riuscirà mai ad utilizzare.
L’ovulo della donna porta con sé la dote cromosomica della donna così come lo spermatozoo porta la dote maschile. Tuttavia, ogni individuo è una persona unica e irripetibile. Al momento dell’inseminazione dell’ovulo si genera il rimescolamento tra l’informazione genetica del padre e della madre in un processo che garantisce che la combinazione delle caratteristiche dei genitori sia sempre differente.
Inoltre, la stessa maternità è un processo ampio nel quale il futuro individuo sviluppa e mantiene una relazione intima con sua madre. In questa relazione, il nascituro riceverà non solo il nutrimento per il suo sviluppo, ma anche la protezione immunologica della madre che lo accoglie.
In fondo, solo l’amore che i genitori donano al figlio all’interno della famiglia che lo desidera può dare a quest’individuo la sua identità come persona.
In altre parole, sebbene la donazione di un ovulo fornisca una parte importante ed indispensabile alla nascita di un nuovo essere, sono altrettanto insostituibili la fecondazione con il seme maschile, la felice conclusione di tutto il processo di gestazione e l’educazione all’interno di una famiglia dove il bambino si senta amato e desiderato.
Chi ha bisogno di una donazione di ovociti?
Gli ovociti che derivano dalla donazione sono la unica alternativa a cui alcune donne possano ricorrere per avere un figlio proprio. Ciò si verifica in quei casi in cui non esista alcuna terapia medica o chirurgica che consenta ad una coppia di concepire un figlio proprio.
I motivi che rendono necessaria una donazione di ovociti sono differenti; possono essere raggruppati sotto due ampie categorie: la donna non dispone di ovociti nelle sue ovaie, i suoi ovociti non sono utilizzabili per avere figli.
Chi sono le donne che non dispongono di ovociti?
Il motivo principale per cui una donna non ha più ovociti disponibili è legato alla menopausa precoce che si manifesta tra i 15 e 20 anni di anticipo rispetto all’età dovuta. In questo caso, una donna entra in menopausa quando è ancora molto giovane e se non ha già avuto figli generato non potrà farlo se non ricorrendo a una donazione di una donna ancora fertile.
Grazie ad alcuni studi epidemiologici si calcola che circa il 5% delle donne sviluppa questa patologia, una percentuale ben maggiore di quella generalmente immaginata dal pubblico.
In altri casi la ragione dell’assenza di ovociti è di tipo medico, come ad esempio per quelle donne che hanno subito l’asportazione delle ovaie a causa di patologie tumorali. Dopo l’intervento queste donne non potranno più avere figli se non grazie alla donazione di ovociti da parte di un’altra donna.
In quali casi una donna non può più utilizzare i suoi ovociti?
Vi sono alcune circostanze per cui una donna non può avere figli perché i suoi ovociti non sono adatti. Si tratta di alcune anomalie genetiche in cui gli ovociti non possono generare nascituri sani per difetti nella loro dotazione cromosomica.
In altri casi, avere figli è sconsigliato da un punto di vista medico, perché c’è il rischio che si trasmettano alcune deficienze ereditarie, come nel caso dell’emofilia, malattia che concerne la coagulazione del sangue.
Procedimento per l’ovodonazione
La donazione degli ovociti può essere fatta da qualsiasi donna sana, che lo desideri e che possieda le condizioni previste dalla legge.
Una volta incontrata una potenziale donatrice, per concludere con successo la donazione, è necessario sincronizzare i cicli mestruali delle due donne. Perciò, affinché donatrice e beneficiaria siano nella stessa fase del ciclo è necessaria una terapia farmacologica adeguata che permetta la sincronia in modo facile ed efficace.
La donatrice di ovociti
Ogni mese una donna produce naturalmente un solo ovulo. Perciò, poiché non tutti gli ovociti possono essere donati, per garantire la donazione, la donatrice si sottopone ad una terapia di stimolazione del suo ciclo ovarico per sviluppare più di un ovulo nel successivo ciclo mestruale. Alcuni ovociti infatti non si sviluppano linearmente e non concludono la loro maturazione, mentre altri non potranno essere fecondati per cause che ci sono ancora sconosciute.
Il monitoraggio della terapia si effettua attraverso ecografie seriate ed analisi ormonali. Successivamente, poco prima del momento della ovulazione, si prelevano gli ovociti direttamente dalle ovaie mediante aspirazione ecografica.
La beneficiaria dell’ovodonazione
Visto che gli ovociti non possono essere conservati, i cicli ovarici di donatrice e beneficiaria devono essere perfettamente sincronizzati, così che il momento della ovulazione coincida in entrambe.
Perciò, la beneficiaria degli ovociti riceve un terapia che prepara il suo endometrio a ricevere e ad accogliere l’embrione. L’ endometrio e un epitelio che si trova all’interno dell’utero e che permette all’embrione di trovare un ambiente adeguato all’impianto. Quando una donna non resta incinta, l’endometrio degenera ogni mese e viene eliminato con le mestruazioni.
Come si utilizzano gli ovociti donati?
Il procedimento impiegato è denominato Fecondazione in Vitro (FIV). Si tratta di una tecnica frequentemente utilizzata per il trattamento di problemi legati alla fertilità in coppie sterili che consiste nel fecondare gli ovociti ottenuti da una donatrice con il seme del partner della beneficiaria.
Al fine di aumentare il tasso di fecondazione si è soliti abbinare a tale procedimento una tecnica complementare chiamata Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI). Essa consiste in una manipolazione microscopica mediante la quale si introduce manualmente uno spermatozoo all’interno dell’ovulo, che, una volta fecondato, viene trasferito nell’utero della ricevente.
Legislazione riguardo l’ovodonazione
Per scoprire di più sulla legislazione italiana relativa all’ovodonazione, visita l’approfondimento dedicato.
Avere figli è un diritto sancito dalla Costituzione spagnola. La donazione è un mezzo che consente a quelle donne sterili per cause patologiche o che non possono beneficiare di alcuna terapia medica di essere madri. Queste donne potranno finalmente risolvere un problema che altrimenti le avrebbe spinte in modo inevitabile all’adozione.
La donazione degli ovociti è una procedura autorizzata dalla legislazione spagnola. Concretamente, vi sono due provvedimenti di legge che disciplinano questa pratica.
La Legge 14/ 2006 relativa alle Tecniche di Riproduzione Assistita è la legislazione quadro che regola le forme di sostegno che la medicina può fornire per risolvere i problemi d’infertilità della coppia, con un approccio sia giuridico che etico.
Il Decreto reale 412/ 1996 è il testo che sviluppa in maniera dettagliata la precedente Legge per quel che concerne tutti gli aspetti relativi alla donazione dei gameti femminili (ovociti).
In sintesi, questi due testi stabiliscono che:
- La donazione dei gameti (ovociti) é un contratto gratuito, ufficiale e segreto per gli scopi previsti dalla legge (in questo caso, affinché una donna sterile possa avere un figlio) tra la donatrice ed il centro medico che viene stipulato in forma scritta. La Legge recita inoltre che la donazione non potrà mai avere scopo di lucro o commerciale.
- SI dettagliano le analisi ed i controlli sanitari che debbono essere affrontati sia dalla donatrice che dalla beneficiaria, per valutare che entrambe si trovino in buone condizioni di salute.
- Le donatrici di ovociti devono avere almeno 18 anni e non superare i 35 anni, essere capaci di intendere e di volere ed essere in buone condizioni psico-fisiche.
- La donazione dovrà essere formalizzata attraverso un contratto scritto, successivo all’accettazione di tutte le tappe del procedimento da parte della donatrice.
- La donazione deve essere un atto volontario che la donatrice compie libera da costrizione o inganno.
- Infine, deve sussistere la piena garanzia alla riservatezza e tutta la documentazione sarà repertoriata e classificata come confidenziale.
- Nel caso in cui la donatrice avesse già dei figli, questi non potranno essere più di sei, includendo anche quelli avuti come risultato delle sue donazioni.
- I due atti legislativi specificano che si debba garantire la maggiore somiglianza fenotipica e immunologica tra le donatrici disponibili e la paziente ricevente.
Come si può diventare donatrice di ovociti?
La legislazione recita chiaramente che potranno essere donatrici di ovociti tutte le donne che lo desiderino e che possiedano i seguenti requisiti:
- Che abbiano 18 anni e che non superino i 35 anni.
- Che siano in buono stato psico-fisico.
- Che abbiamo firmato il contratto.
- Che abbiano capacità giuridica per dare la loro autorizzazione.
Per essere donatrice di ovociti è necessario recarsi a un centro medico che possieda un programma di donazione specifico e partecipare ad un percorso dove si riceveranno tutte le informazioni necessarie e si valuterà il proprio stato di salute psicofisico.
Perciò, alla potenziale donatrice sarà compilata una cartella medica, che includerà storia personale e familiare, così come esami fisici e conterrà dati relativi a:
- Statura, peso.
- Colore della pelle.
- Colore degli occhi (marrone, azzurro, verde, nero, altro).
- Colore dei capelli (rosso, castano chiaro, castano scuro, nero, carota, altro).
- Consistenza del capello (liscio, riccio, mosso, altro).
- Gruppo sanguigno e fattore Rh (A, B, AB, O, +, -, altro).
- Etnia
A tutte le donatrici si effettueranno anche analisi per:
- Gruppo sanguigno e fattore Rh.
- VDRL o esami simili per individuare la sifilide.
- Analisi per individuare l’epatite.
- Test di identificazione dei marcatori dell’HIV.
- Analisi clinica per individuare morbillo.
- Analisi clinica per individuare infezioni come la neisseria gonorrheae e chlamydia trachomatis.
La potenziale donatrice di ovociti accetta di sottoporsi ad un controllo medico e ginecologico completo e gratuito. Questo controllo, necessario per valutare il suo stato di salute in vista della donazione, le permette di avere anche un quadro dettagliato del suo stato fisico.
Benefici dell’ovodonazione
Un’azione come quella della donazione degli ovociti comporta una serie di soddisfazioni che divengono parte dell’intimo di ogni individuo e che già di per sé, possono giustificare la donazione.
Inoltre, entrare a far parte di un programma di donazione permette a una donna di conoscere il suo stato di salute, poiché l’essere donatrice è condizionato ad uno buono stato di salute, certificato da esami ed analisi.
D’altro canto, è possibile che la donatrice riceva una forma di ricompensa economica, come indennizzo per gli eventuali inconvenienti che il procedimento le abbia potuto causare.
Nel caso venga richiesto dalla donatrice, questo indennizzo può essere destinato a un’entità senza fini di lucro, tra cui, residenza d’accoglienza per l’infanzia o un’associazione per il sostegno delle donne.
Donazione degli ovociti e solidarietà
Quando una donna desidera restare incinta e non può utilizzare i suoi ovociti, può pensare a un’adozione o rivolgersi ad un programma di donazione. Se opta per la donazione, la donna sarà inserita in una lista d’attesa finché un’altra donna non faccia una donazione di ovociti, i quali potranno essere fecondati con il seme del compagno: si realizzerà così il suo sogno di essere madre.
Questa donna potrà avere un figlio impensabile senza la donazione. Grazie alla donazione, può vivere l’esperienza della gravidanza e l’intera esperienza della maternità, compresa la gestazione ed il parto.
La donazione è un atto di solidarietà poiché si tratta di un’azione anonima, volontaria ed altruista. In altre parole, non ricerca alcuna visibilità diretta o riconoscenza della beneficiaria.
L’anonimato tutela l’intimità della donatrice e della beneficiaria e giustifica l’atto stesso della donazione.
L’altruismo conferisce alla donazione quell’elemento di cessione gratuita per la quale cui non ci si aspetta alcun riconoscimento. Con questo elemento, che è indicato dalla Legge stessa, si garantisce alla donazione l’assenza di qualsiasi logica di lucro, si elimina ogni possibilità di commercio e si esclude ogni incentivo economico per la donazione a fini di lucro.
L’espressione chiara della volontarietà è imprescindibile per evitare che la donazione possa essere condizionata da una qualsiasi forma di coazione o pressione che attenti al diritto alla libera scelta delle proprie azioni. La donatrice deve esplicitamente agire in maniera volontaria.